C’ho la sensazione fagiana ma carina oggi, tipo che lo so che è presto, lo so che ancora e come sempre son persa (cercando un posto che non sappiamo neanche che posto è, dove forse ma dico forse ci stanno i due stronzi, citazione speziata), però secondo me si annusa già un po’ di primavera, e allora siccome poi, allora volevo dire tanta roba e cioè: aragosta, ananas, lampone, limone, fagiano (piume), pesce palla, truciolo, magnum (da non confondere con la blue steel), haribo, citrosodina, robocop, caffè, senso del collo, vino, bagnoschiuma, maialini disegnati, lupara, mani (una?), pirlaggine sparsa ed eventuale, candele, doppi sensi, mare, brividi, gola, riccioli e cartonato. E poi arancione, magenta e blu, tantissimo blu.
La calma, la fretta, gli occhi grandi e la pelle sottile, scrivere e raccontare i macigni e poi i passi, la nebbia, il parco e il sorriso palesemente altrove, tutto così in ordine sparso che non ci si capisce niente, o forse tutto. Che io per me cherol, epperò anche pulce, scimmia, peste, musghin, cheriuz, la piccola, am, padronz e cate (con la a), ma adesso mia, mi pare proprio di capire decisamente mia.
(sicuramente mi sarò dimenticata qualcosa, ma vabbè)
(sicuramente mi sarò dimenticata qualcosa, ma vabbè)
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