“L’immaginazione è un nostro gioco di costruzione. Accumuliamo materiali per diverse vie: parole, emozioni, desideri, bisogni, sensazioni, percezioni. Organizziamo tutti questi materiali con la nostra coscienza razionale, come abbiamo imparato a fare. Anche se siamo ai primi passi nel processo di identificazione e nella conoscenza delle nostre possibilità, li organizziamo. Nel cervello, tutti questi tasselli si accumulano e si possono mescolare e organizzare in modi differenti, come nel Lego. In questo processo, non ci basiamo soltanto su ciò che ci viene dato da fuori, ciò che è acquisito, ma su ciò che, misteriosamente, si trova nel nostro cervello, che è quello che chiamiamo inconscio. L’immaginazione è creare con questi materiali. Quando leggi, stai immaginando molto di più di quello che stai leggendo. L’immaginazione è un linguaggio più ricco del limitato linguaggio orale… L’immaginazione supera i limiti razionali. Esiste un’immaginazione visiva, tattile, olfattiva, orale, acustica, emotiva, sessuale o intellettiva. Un’immaginazione emotiva che sviluppa i sentimenti fino al sublime o al delitto. Un’immaginazione sessuale, come quella del marchese de Sade; un’immaginazione materiale come quella che aveva Marx, che vedeva il mondo attraverso l’economia. Io chiamo l’immaginazione creatività. La base della vita. Se soffriamo è per mancanza di immaginazione, per mancanza di creatività”
Alejandro Jodorowsky, Psicomagia. Una terapia panica
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