venerdì 30 maggio 2014
parole: la mia settimana
martedì 27 maggio 2014
Del fare la differenza
L’immaginazione
“L’immaginazione è un nostro gioco di costruzione. Accumuliamo materiali per diverse vie: parole, emozioni, desideri, bisogni, sensazioni, percezioni. Organizziamo tutti questi materiali con la nostra coscienza razionale, come abbiamo imparato a fare. Anche se siamo ai primi passi nel processo di identificazione e nella conoscenza delle nostre possibilità, li organizziamo. Nel cervello, tutti questi tasselli si accumulano e si possono mescolare e organizzare in modi differenti, come nel Lego. In questo processo, non ci basiamo soltanto su ciò che ci viene dato da fuori, ciò che è acquisito, ma su ciò che, misteriosamente, si trova nel nostro cervello, che è quello che chiamiamo inconscio. L’immaginazione è creare con questi materiali. Quando leggi, stai immaginando molto di più di quello che stai leggendo. L’immaginazione è un linguaggio più ricco del limitato linguaggio orale… L’immaginazione supera i limiti razionali. Esiste un’immaginazione visiva, tattile, olfattiva, orale, acustica, emotiva, sessuale o intellettiva. Un’immaginazione emotiva che sviluppa i sentimenti fino al sublime o al delitto. Un’immaginazione sessuale, come quella del marchese de Sade; un’immaginazione materiale come quella che aveva Marx, che vedeva il mondo attraverso l’economia. Io chiamo l’immaginazione creatività. La base della vita. Se soffriamo è per mancanza di immaginazione, per mancanza di creatività”
Alejandro Jodorowsky, Psicomagia. Una terapia panica
domenica 25 maggio 2014
venerdì 23 maggio 2014
parole: la mia settimana
Droni, stampanti 3d, polli allo spiedo, burro, formaggio e fossili. Mi consenta, l’università delle libertà, i premi nobel e le invenziate. Stai sereno, adesso mi spiego, non sei tu sono io e comunque non ci sono più le mezze stagioni.
Li pappataci vostri e di Godzilla, è stata una settimana con dei picchi da pettinarsi e aspettare la fine del mondo perdendosi dentro google maps, ma siccome ho anch’io qualche argomento (un momento, un momento), nella mia personalissima e sonorizzata stanza dei bottoni ci metterei la convinzione che siamo tutti dei portici, nel senso che sta cosa di sorreggerci ce l’abbiamo nel dna, quindi invece di ostacolarci sarebbe meglio correrci incontro. Come quando sul treno aiuti a sistemare una valigia che in due è più facile, pilastri così.
mercoledì 21 maggio 2014
Gli emiliani sono così
Gli emiliani sono così.
Devono fare una macchina? Loro ti fanno una Ferrari, una Maserati e una Lamborghini.
Devono fare una moto? Loro costruiscono una Ducati.
Devono fare un formaggio? Loro si inventano il Parmigiano Reggiano.
Devono fare due spaghetti? Loro mettono in piedi la Barilla.
Devono farti un caffè? Loro ti fanno la Saeco.
Devono trovare qualcuno che scriva canzonette? Loro ti fanno nascere gente come Dalla, Morandi, Vasco, Liga.
Devono farti una siringa? Loro ti tirano su un’azienda biomedicale.
Devono fare 4 piastrelle? Loro se ne escono con delle maioliche.
Sono come i giapponesi, non si fermano, non si stancano, e se devono fare una cosa, a loro piace farla bene e bella, ed utile a tutti.
Ci saranno pietre da raccogliere dopo un terremoto? Loro alla fine faranno cattedrali."
domenica 18 maggio 2014
venerdì 16 maggio 2014
Parole: la mia settimana
giovedì 15 maggio 2014
ultimamente
i baci con lo schiocco
Poi nessuno ha preso l’iniziativa per tre mesi, anche se ci vedevamo due volte alla settimana. E lei deve essersi rotta. Anche giustamente. E io sono stato malissimo e mi è venuto dentro lo sbragamento totale. Mi è piombata addosso una grande amarezza come non mi veniva più da tanti anni, che mi faceva morire la voce dentro allo sterno, come quando parli e ti vien fuori la voce da vecchio. Però è stata anche una bella cosa perché, pensavo, fai una cosa e stai male perché l’hai fatta; se non la fai invece va a finire che stai male lo stesso perché non l’hai fatta. Quindi, quando uno sa che starà male comunque, dopo puoi fare quello che ti pare e star male tranquillamente perché sai che è inevitabile.”
sabato 10 maggio 2014
La signorina | prima dell'uso leggere attentamente il foglietto illustrativo
Non si registrano ulterori peggioramenti sulle capacità cognitive, ma trattandosi pur sempre di una signorina, si consiglia l'uso con prudenza in soggetti maggiori di anni otto.
venerdì 9 maggio 2014
Parole: la mia settimana
Ognuno ha diritto ad un episodio psicotico nella sua vita, dice Woody Allen, e quando la seduta non c'è, fissare qualche puntino può regalare bellissime sorprese, come capire che non si tratta di stare fermi, voltare pagina, buttare il libro o avere l'ansia per un mondo che diciamolo, delle volte fa paurissima, ma realizzare che rotonde, incroci o anacronismi vari a parte, un cambiamento è già per strada e arriverà per forza, quindi conviene aspettarlo nel modo più sobrio ed elegante possibile. Tipo con la ola.
mercoledì 7 maggio 2014
probabilmente persi
voltare pagina
lunedì 5 maggio 2014
I numeri parlano da soli, con noi un po' meno
Niente cultura, esperienza o altro, qua bisogna saper far di conto e in più "sono rigidissimi", mi ha detto una che lavora già con 'sti contabili.
domenica 4 maggio 2014
venerdì 2 maggio 2014
parole: la mia settimana
La soluzione quando piove è andare al mare, ma la mia settimana è stata corta più di respiro che di giorni e infatti la parola chiave è cetirizina, che fa rima con cretininina e secondo me non è un caso.
Noi che cosa siamo? Odori? Numeri? Scatole chimicoikea che se salti un passaggio guai? Siamo applausi ingiustificati pieni di rabbia? Santi o libri proibiti? E quand’è che smettiamo di amare? Quando non ridiamo abbastanza?
Io una canzone del maggio con tutte le risposte precise come assiomi non ce l’ho, ma a parte il fatto che il cricco è il cricco, i lenti si chiamavano smorzoni e la rassegnazione solo per giusta causa, a parte questo le somme si tirano sempre da qualche parte, e allora assolti coinvolti mi viene da dire che le scatole non le butto mai via perchè pure i momenti brutti non sono rimpianti, che il vento quando soffia non guarda in faccia nessuno, che quelli che prendono in giro chi soffre secondo me hanno mica sofferto abbastanza, che senza complicità guai, ma soprattutto che una parola qui, un sorriso lì, io come principio attivo tendo a sparpagliare un sacco di me in giro, ma stranissimo, sento che l’unico modo per completarmi sia continuare a farlo senza volermi indietro mai.