La cerimonia del Tè non ha in Giappone una mera valenza
estetica o di costume, è un rituale, una vera e propria Arte, fatta di segni e
gesti ben codificati e tramandati da secoli. Come in Occidente, anche qui la cerimonia inizia con un
invito, massimo per 5 persone, cui è buona norma rispondere il giorno prima,
facendo visita direttamente all’ospite. Gli invitati hanno altre regole ben
definite da seguire, cominciando con il presentarsi nel giardino antistante la
Casa quindici minuti prima della cerimonia.
Per ilgaigin, il forestiero occidentale,
questo è un momento di spaesamento, perché tutto è molto diverso dalle
cerimonie abituali: non vi sono dialoghi tra gli ospiti, ma silenzio e
meditazione nella natura, non vi è frenesia ma lentezza. In quel momento, dove ogni
parola sembra inappropriata, si comprende però a pieno il valore dell’esperienza che si sta vivendo, capace di rendere partecipi di una tradizione così antica, ma anche
così presente, in grado di interrompere gradualmente il contatto tra mente e mondo
esterno.
Dopo la meditazione in giardino, avvicinandosi in fila verso
la sala da Tè, ciascun invitato dovrà compiere altri gesti precisi di
purificazione: sciacquarsi mani e bocca nel lavabo posto all’ingresso della
casa, cambiarsi le calze (tabi), togliersi
anelli, orologi e tutto quello che potrebbe sbeccare le porcellane, inchinarsi
in segno simbolico di umiliazione sotto la porta di ingresso. La sala è estremamente piccola, è semplice e soprattutto vuota.
Non vi sono quadri alle pareti, nemmeno enormi decorazioni floreali, solo un
fiore, considerato dal Maestro del Tè il più bello e appropriato per la
Cerimonia. Gli ospiti, seduti,osservanoil bruciatore di incenso, le porcellane ed
ascoltano il piacevole gorgoglio del bollitore dell’acqua, ma soprattutto attendono
l’arrivo del Maestro del Tè, accolto con un inchino. Il Maestro, seguendo un rigoroso ordine prestabilito, porta
in sala tutti gli attrezzi ed inizia la Cerimonia, che, con la sua danza
simbolica, spinge alla meditazione dell’essenziale.
Il nero è un colore sempre più utilizzato nella mise en place, ma è anche uno dei più difficili da "dosare": troppo spesso, abusandone, si rischia infatti di incupire un ambiente, creando un'atmosfera troppo fredda. Il segreto per evitare certi errori, è utilizzare il colore bianco come base dell'apparecchiata e creare una pattern leggera ed elegante con alcuni dettagli neri.
Non resta che scegliere la "tela", ossia una tovaglia di cotone o lino a trama spessa, assolutamente bianca e pronta da disegnare, individuare la grafica e partire con la creatività.
Noi abbiamo disegnato dei fiori, scegliendo come piatti quelli di Marimekko ed abbinandoli a posate in acciaio inox e calici in cristallo dal design pulito e lineare.
Per richiamare pois e calici, abbiamo poi giocato al centro del tavolo con tre decanter Fia, creati da Nina Jobs, utilizzandone uno per l'acqua, uno per il vino ed uno, centrale, per un ranuncolo bianco. Fia, in svedere, vuol dire tavolo da gioco: la peculiarità di questi decanter, in effetti, consiste proprio nella possibilità di giocare con la sfera di cristallo nera, che può essere utilizzata come tappo, ma anche, se inserita sotto la bottoglia, per creare meravigliosi riflessi di colore attraverso il vetro.
Non ci addentriamo sul colore del cibo, consigliamo però di sorprendere piacevolmente i commensali servendo le vostre prelibatezze, coloratissime, dentro barattolini bianchi con coperchio, come questi in ceramica di Iittala.
Da The Lady, film sul Nobel per la pace Aung San Suu Kyi
Immagini via pinterest
Fogli grandissimi, tutti i colori a disposizione, una cornice, e la possibilità di appendere nell'ingresso di casa la "tua" frase. Che cosa scriveresti?
Narra la mitologia Hindù che Krishna ed i suoi parenti, gelosi della pelle chiara della Dea Radha, si recarono nel villaggio natale della dea e gettarono sugli abitanti polveri colorate. Le donne, infuriate dall’oltraggio, reagirono picchiandoli con i lathis, lunghi bastoni di legno, e li fecero fuggire. L'episodio, che simboleggia la vittoria del Bene sul Male, viene rievocato ogni anno in India, all'arrivo della primavera, nella festa del Lathmar Holi: uomini, donne e bambini si riversano in strada lanciandosi addosso polveri e vernici coloratissime e, nella gara a chi si colora di più, è concesso alle donne colpire con i bastoni.
Dal bastone alla scarpa il passo è breve
Narra la mitologia odierna che tre uomini, pronti per il matrimonio, si recarono nel villaggio natale delle future spose e chiesero loro, come da prassi, una dote altissima. Le donne, infuriate dall’oltraggio, reagirono picchiandoli con scarpe, pentole ed utensili da cucina, riuscendo a mettere in fuga le folli richieste. L'episodio, che simboleggia la vittoria del Bene sul Male, viene rievocato ogni giorno da Angry Brides, app di Facebook lanciata dall'agenzia matrimoniale Shaadi: uomini, donne e bambini di tutto il mondo, con un semplice gioco, ribadiscono la scorrettezza di una pratica che, nonostante sia illegale in India da più di 50 anni, provoca ancora oggi la morte di una donna ogni 90 minuti. E nella gara a chi si colora di più, è concesso alle donne colpire con le scarpe.
Piccoli gesti per iniziare la giornata con un sorriso? Noi abbiamo avuto letteralmente un colpo di fulmine per le ceramiche di MV % Ceramics Design: interamente fatte a mano da Mariavera Chiari, fondatrice del marchio milanese, con i colori variopinti e le forme morbide sono talmente stimolanti da trasmettere solo sensazioni piacevoli. Per iniziare la giornata al meglio.
(attentato a Brindisi e terremoto in Emilia) Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più. Mai Più.
A fine maggio sono ufficialmente e finalmente iniziati gli aperitivi lunghi all'aria aperta, occasione perfetta per ritrovarsi con le amiche di sempre in giardino e, tra un bicchiere di vino, qualche stuzzicheria golosa, ma soprattutto chiacchiere e risate, passare una piacevole serata all'insegna dell'allegria. Anche voi avete la fortuna di avere amiche splendide, irrinunciabili, ma assolutamente negate ai fornelli? Niente paura, ci sono alcuni trucchetti salva aperitivo che vogliamo condividere con voi. Partendo dal presupposto che, in occasioni come queste, un salto in gastronomia non faccia mai male, abbiamo sperimentato una ricetta infallibile, tramandata niente di meno che da Nonna Papera: si tratta dei Muffins al formaggio, facili, veloci, buonissimi, da farcire a piacere a seconda della vostra fantasia. Per valorizzare al meglio la tavola, inoltre, consigliamo di giocare sui dettagli, abbinando ad una classica tovaglia di lino bianca, piatti di porcellana coloratissimi come le "Scarpette" di Memories di Henriette by Desart.
Sempre giocando con bianco e colore, potreste disporre coloratissimi fiori di stagione su una sedia di fianco al tavolo ed utilizzare come centrotavola un unico fiore bianco, diffusore di fragranze delicatissime, come quello interamente fatto a mano di Fancifulshop.
Infine, dato che la stagione ancora lo consente e nei prossimi mesi berremo tanto bianco, come vino consigliamo il rosso Blau&Blau di Jermann, con il suo inconfondibile cucciolo Truman sulla bottiglia. A seguire, visto che una chiacchiera tira l'altra, solo tante, tantissime ciliegie.
La cultura, le antiche tradizioni alimentari, ma anche l'accoglienza e il forte senso di identità degli indigeni Khasi dell’India del Nord, in un video degli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Cuneo, pubblicato da SlowFoodInt
Prima di diventare famoso negli anni 80, Andy Warhol si cibava unicamente di dolci: seduto nelle pasticcerie più lussuose della città, ordinava golosissime torte di compleanno che mangiava interamente da solo, seduto a tavolino.
La golosità, ma anche il suo innato senso della bellezza, diedero vita nel 1959 a Wild Raspeberries, vero e proprio gioiello di grafica e senso dell'umorismo, pubblicato insieme all'amica ed autrice dei testi Suzie Frankfurt.
Il libro, che richiama nel titolo l'appena uscito Wild Strawberries di Ingmar Bergman, presenta 19 coloratissime illustrazioni di ricette assurde e fantastiche, come l'omelette Greta Garbo - frittata rigorosamente senza uova, da consumarsi a lume di candela.
Persino i testi delle ricette, scritti dalla mamma di Warhol che non conosceva bene la lingua, presentano errori di ortografia, volutamente lasciati dall'artista per enfatizzare ancora di più l'humor del ricettario.
Osservando le illustrazioni, è tuttavia già ben chiara la capacità di Warhol di individuare e fare propri modelli iconografici ben noti (i riferimenti alle illustrazioni scenografiche dei più famosi manuali di cucina ottocenteschi come Le pâtissier pittoresque di Antonin Carême o La cuisine classique di Urbain Dubois), trasformandoli in immagini colorate ed assolutamente inedite.
Ancora una volta Ikea affida la sua campagna a Carl Kleiner: in collaborazione con la stylist Evelina Kleiner, il grande fotografo realizza immagini ordinate e simmetriche di tavole imbandite, in cui il rigore grafico si accompagna sempre ad una mise en place inusuale e sorprendente. Questo ordine e disordine, solo apparente, riesce a valorizzare al meglio il prodotto.
Stef non è solo la mente ideatrice della Maison KifKif di Marrakech, vero e proprio angolo di paradiso per tutti gli amanti dello stile e dell'artigianato marocchino, ma anche un preziosissimo aiuto per molte persone che vivono proprio di questo. Dai cadeaux personalizzati ai piccoli bijoux, dai mobili di design a quelli di recupero, tutti gli oggetti sono interamente fatti a mano e curati nei minimi dettagli.
Persino i famosissimi bicchieri Beldi, quelli usati per il the alla menta, provengono dall'ultima fabbrica marocchina che produce oggetti in vetro soffiato e riciclato.
"Questa fabbrica rischiava di chiudere, io volevo salvare i dipendenti, ma anche la loro arte, per questo ho cominciato a promuovere la loro gamma", ci ha spiegato con un sorriso forte di speranza.
Oggi questi bicchieri sono in vendita in molti ristoranti europei, in particolare a Parigi e noi non possiamo che farle un enorme in bocca al lupo per la diffusione dei Beldi KifKif anche in Italia.