Dopo una settimana di insonnia, stanotte ho avuto un attacco di panico. Di quelli pesanti che non mi capitavano dalla morte dei miei. Di quelli che respiri per calmarti e non riesci e tremi e spiegarli bene bene non puoi, ma scriverne forse aiuta.
Stanotte ho avuto un attacco di panico e la paura era esattamente come allora, uguale, mi sento legittimata a dire che l'ansia è una merda, ti lascia dei meccanismi che sotto stress si risvegliano e gestirli è difficile.
Dopo oggi è stata durissima, soprattutto perché di giorno ho avuto a che fare con persone arroganti o con sbalzi di umore e io le reazioni improvvise o rabbiose non le so tanto gestire, le vorrei evitare perché mi fanno male da sempre. Su tutto, mi hanno insultato perché sbuffavo in faccia, vallo a spiegare che invece cercavo di respirare perché sentivo dentro che nel mentre l'ansia stava dandomi dei cazzotti in pancia da farmi male e non la volevo e avevo paura di stare ancora male.
L'ansia è una merda, pochissimi ne parlano, come se raccontare le proprie paure sia un difetto o faccia perdere l'autorità.
Nel mondo c'è pieno di gente arrogante e urlante e sempre meno di persone capaci di ascoltare. E sorridere. E abbracciare. E dire in faccia ti voglio bene. Sono loro che aiutano tipo copertina che protegge. Anche dall'ansia. Ci sono. E ti fanno respirare la calma, per fortuna. Voglio loro, questo so.
Scriverne aiuta.
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