Mi ricordo che devo scrivere il compito del mi ricordo, cosa mi ricordo?
Mi ricordo che scrivevo anche quando non sapevo scrivere.
Mi ricordo che la mia prima scrittura è stata il disegno
immaginario.
Mi ricordo che mio nonno in sala aveva tantissimi libri scuri,
dopo ho capito che erano libri sulla guerra e i partigiani.
Mi ricordo che però a me, leggeva un libro bianco, Favole al
telefono.
Mi ricordo che mentre leggeva io scrivevo i disegni, poi dopo giocavo
con la copertina e telefonavo ai miei giochi per raccontargli cosa avevo
scritto.
Mi ricordo che poi è arrivato un ma però: mio nonno un giorno,
c’era tanta neve, ma lui all’improvviso non c’era più.
Mi ricordo che non avevo mica voglia di ascoltare, scrivere o
disegnare, era tutto per la prima volta molto strano.
Mi ricordo che dopo ho imparato a leggere e scrivere a scuola:
in montagna d’estate con mia nonna ogni giorno leggevo un libro, ma nel mentre disegnavo
solo nella mia testa.
Mi ricordo che dopo dopo mia nonna si è ammalata: ha perso
pian piano le parole, stava sempre ferma a fissare il vuoto, chissà che brutto
mondo vede, pensavo.
Mi ricordo che allora le leggevo un sacco di cose, libri belli
e di scuola: le facevo però vedere anche molte immagini, non lo so se capiva,
ma speravo di accenderle più facilmente lo stimolo in testa.
Mi ricordo che è stato in quei momenti lì che ho deciso di
studiare arte.
Mi ricordo che ho pensato che era il linguaggio più immediato
di tutti, un ponte velocissimo per la fantasia.
Mi ricordo che dopo dopo dopo mia nonna non c’era più e quando
ho studiato Lucio Fontana ho pensato vedi? con un taglio ha raggiunto la terza
dimensione, mia nonna avrebbe apprezzato.
Mi ricordo che chi critica l’arte contemporanea cita sempre
Fontana e io ogni volta penso provaci te a creare qualcosa invece di criticare,
che c’è tanta crisi di linguaggio ultimamente e ne abbiamo davvero bisogno.
Mi ricordo che un bellissimo momento è stato quando ho scoperto
che l’arte aiuta tanto i matti: non è il cosa disegnano, sono i colori che
usano, la forza del segno, la reazione che hanno mentre creano, è come se
finalmente anche per loro fosse possibile sbloccare qualcosa.
Allora io mi ricordo. Davanti a queste cose qui mi ricordo.
Guardo, leggo, scrivo o disegno e contemporaneamente sento, sempre con la mia
fantasia vicina, sento e penso che ecco, tutta questa immaginazione, senza i
miei nonni non lo so mica se sarebbe stato così.
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