La prima era di non accogliere mai nulla per vero
che non conoscessi esser tale per evidenza:
di evitare, cioè, accuratamente la precipitazione
e la prevenzione; e di non comprendere nei miei giudizi
nulla più di quello che si presentava così chiaramente
e distintamente alla mia intelligenza
da escludere ogni possibilità di dubbio.
La seconda era di dividere ogni problema
in tante parti minori
quante fosse possibile e necessario
per meglio risolverlo.
La terza, di condurre con ordine i miei pensieri,
cominciando dagli oggetti più semplici
e più facili a conoscere, per salire a poco a poco,
come per gradi, sino alla conoscenza dei più complessi;
e supponendo un ordine anche tra quelli
e di cui gli uni non precedono naturalmente gli altri.
In fine, di far dovunque enumerazioni così complete
e revisioni così generali
da esser sicuro di non aver omesso nulla.
René Descartes 1637
[Tratto da “Cosa nasce cosa” di Bruno Munari, Laterza Editori]
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