Ore 7: corsa, piantino in doccia, specchio, occhi tristi rossissimi.
Ore 9: macchina, radio, non me lo so spiegare di Tiziano Ferro, piantino poco ino, di lasciarmi camminare non se ne parla più.
Ore 11: ascolta cazzate, ascolta cazzate, tanto è venerdì, fa niente, mica vero, altro piantino.
Ore 14: deciso di abolire parole format, vision, storyboard, storytelling, dot-com, player, tag, keystocazzo, reputation, awareness, revenue, consumer, community, value proposition.
Ore 16: letto testi di merda lunghi e noiosi di stagista. Ascoltato sua lezione universitaria sulla seo. Spiegato che è il contenuto che conta, non la lunghezza, non capisce. Rabbia. Non sono più fatti miei.
Ore 17: tenute parole stocazzo, pianerottolo, imbuto, cubotto, limone, dumbo, dumbo di Tim Burton, pangolino, bombo, respiro, recuperi, casa, mare, vacanza.
Ore 18: donna in crisi per invio di una newsletter sospira infinitamente. Sospiro pure io, non mi viene uguale, non dico niente, me ne vado.
Ore 19: arrivata a casa con borsa coop piena di cose dell'ufficio. Il mio cane cubotto annusa, mi guarda, alza la zampa.
La chiarezza della sintesi regala immagini immediate meravigliose.
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