Oggi mentre camminavo, che camminavo di un forte che adesso ho malissimo alle gambe, però dovevo sfogarmi e sembravo tipo un pugile che spugnazza la rabbia all'aria, oggi mentre camminavo, dicevo, oggi pensavo che forse la testa, per funzionare davvero, ha bisogno più di tutto di emozioni. Non di normalità, non di passato, ma di futuro. Non di noia, di ordine e di procedure, ma di passioni e pazzie da sorriso che si sentono anche senza ricordare. Dopo poi, sempre mentre camminavo forte, dopo mi è venuta in mente una frase di Moby Dick che dice che ci sono delle imprese, per le quali un accurato disordine è il metodo giusto. Sta cosa mi piace.
lunedì 11 giugno 2018
martedì 5 giugno 2018
Di accolli e spade laser
Sono due giorni che cerco di scrivere un documento e non ci riesco perché vengo interrotta da una marea di accolli che sembra tipo una battaglia con le spade laser, però oggi, dentro, a un certo punto la mia mente ha smesso di ascoltare il vittimismo di sta gente isterica e ha pensato, nell'ordine: ma porcocazzo tromba, prendi del prozac, drogati, mettiti na camicia di forza, lavora, impara a farlo, taci, smettila di lamentarti, ubriacati, fatti curare, divertiti, canta, mangia del tartufo, prendila dolce, rimboccati le maniche, ma basta, hai rotto il cazzo, tanto tantissimo tantissimissimo infinitamente basta. E non mi sono sentita in colpa a pensare sta roba, anzi, gente così negativa, se gli succedesse veramente qualcosa di grave, mi sono chiesta, cosa farebbe? Apprezzerebbe di più la vita o affogherebbe giù? Di sicuro si lamenterebbe diverso. Secondo me.