Mi sono svegliata dal solito microsonno, beata la gente che dorme sei sette ore di fila, beata beata, io massimo due. Brenda Walsh ho appena letto che sta facendo la chemio, ridatemi la famiglia Walsh. Che la mia generazione è cresciuta con dei punti fermi tra cui i pigiami di Brenda, i capelli corti di Kelly, Dylan che ascolta i Rem eccetera eccetera. Che adesso a riguardare una puntata succede come quando guardi non è la rai che dici ma davvero era così? Manco a dire che ci brillavano gli occhi ed era diverso (Virna Lisi, citazione vanziniana), perché piuttosto ti viene da dire come cazzo facevamo?, però io certe cose me le ricordo perfettamente e cioè: le nike nere, i vestiti grunge alla nirvana, lo zaino invicta con mille scritte , il barbour con la spilla dei Simpson, lo scooter (vi ricordate lo zeta x?), i profumi tipo obsession e ckone, l'incubo delle versioni di greco al sabato, la discoteca di domenica pomeriggio. Io ai tempi ce l'avevo il Dylan della situazione, faceva molto fighetta l'amico maledetto del fratello, quello bellissimo e disadattato che non andava bene per te la piccola di casa. Io di sto qua mi ricordo che tra le tante follie aveva fatto tre ore di macchina per darmi il primo bacio sotto la neve l'ultimo dell'anno, che adesso dici cazzo Harry sono la tua Sally, ai tempi invece in perfetto stile Walsh dopo un'ora si era già litigato, limonato duro con altro/altra, fatto pace in macchina, limonato e rilitigato di nuovo con l'unico scopo di fare la pace. E a parte che al posto dei Rem ci stava Vecchioni come del resto ancora adesso (c'erano però pure tutte le canzoni di radio deejay e show me love), la sensazione forte era che niente di brutto potesse mai capitare, me e la famiglia Walsh, che il presente come minuti e tempo fosse più lento e sicuro e possibile, quindi fa lo stesso se i dialoghi degli anni Novanta erano improponibili, vero che guardavamo pure il karaoke di Fiorello, che Siddarta ci diceva che conta solo l'amore e avevam improbabili vestiti a fiori con sopra camicie a scacchi e anfibi (messi oggi), noi altro che Twitter, c'avevamo la smemoranda, ci trovavamo pure con gli amici senza gps o scriverci in continuazione sul telefono, noi siam cresciuti analogici tipo Accorsi in jack frusciante (tipo 1992, ma niente streeming), quindi fa niente se siamo degli incredibili romantici che regolarmente si perdono ma aspettano sempre il colpo di scena col lieto fine, è bello così, fa parte di noi.
lunedì 24 ottobre 2016
lunedì 17 ottobre 2016
Lampadina
Io, i tempi, ognuno c'ha il suo. Tipo Baricco no, lui a dir na roba ci mette una marea di parole che sembra un'insalata coi semi, invece dell'altra gente sintetica tipo i racconti di Philip Dick, dritto al punto che tanto una riga in più non serve. C'è pure la gente tipo Jovanotti che dice "Nobel a Dylan ci sta, io però non mi sento coinvolto in quanto cantautore pop", che a me sta frase fa troppo ridere, ma non divaghiamo. Io comunque, fondamentalmente, io è un periodo che manco i dittonghi, c'ho le immagini che mi fanno da istinto e in testa c'hanno una chiarezza quasi spaventosa tipo compasso, ma scriverle faccio molta fatica troppa, allora se devo dire qualcosa oggi pomeriggio stavo correndo giù per le scale cantando la fretta del cuore è già una novita nella versione non Bertè ma Coniglio Viola, solo che corri scendi, scendi corri, alla fine son riuscita a mettere male la gamba e a zoppicare che ridevo da sola come una pirla. Non sarò mai una signora, resterò un maschiaccio sgraziato che canta e ride e canta, ma inciampare solo ridendo, con calma. Scrivere tutto fa bene.
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